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Che cos’è la cessione quinto dipendenti privati?
Si tratta di una particolare forma di finanziamento accessibile solo a chi lavora come dipendente all’interno di un’azienda privata, con la possibilità di rimborsare il prestito mediante trattenuta diretta sullo stipendio.
Percepita dai lavoratori privati come una tipologia di finanziamento più sicura rispetto a un semplice prestito personale, la cessione del quinto dello stipendio per un dipendente privato è in grado di offrire una serie di vantaggi, molti dei quali configurati proprio nella certezza dell’importo della rata e nella semplicità di accesso.
Ma come funziona la cessione del quinto dipendenti privati?
Quali sono i suoi principali costi?
Come richiedere una cessione del quinto dipendenti privati?
Conviene la cessione del quinto per uno stipendio da dipendente privato, rispetto ad un prestito personale?
In questa guida di approfondimento cercheremo di fornirti tutto quello che devi sapere sulla cessione del quinto dipendente privato: una soluzione di prestito affidabile per chi ha bisogno di liquidità con la giusta flessibilità.
Buona lettura!
Cessione Del Quinto Per Privati: Normativa, Significato e Funzionamento
Cessione del Quinto Dipendenti Privati Normativa: La cessione del quinto è una forma di prestito personale regolata dal D.P.R. 180 del 1950 (Testo Unico in materia) e dal relativo regolamento di attuazione.
La sua peculiarità è che il rimborso di quanto ricevuto avviene mediante una trattenuta diretta su stipendio o pensione che non può superare la quinta parte, cioè il 20%, dello stipendio mensile netto.
La forza della cessione è che l’addebito della rata, a seconda dei casi, avviene direttamente in busta paga, con il datore di lavoro che funge da sostituto operativo e dunque di garanzia per l’ente creditore.
La cessione del quinto è aperta a qualsiasi dipendente pubblico, ma anche ai dipendenti privati, oltre che ai pensionati. Si parla, così, di cessione del quinto per dipendenti privati, formula sempre più richiesta negli ultimi tempi, nonostante in molti abbiano ancora il dubbio se un dipendente privato possa o meno accedere a tale tipologia di prestito.
Premesso che, trattandosi di una cessione dello stipendio, i dipendenti devono garantire e offrire delle garanzie minime, come una certa anzianità di servizio e un contratto a tempo indeterminato, e soprattutto, che il valore della loro busta paga sia in grado di tollerare effettivamente la trattenuta di un quinto ai fini del rimborso, con una rata che non può superare mai il 20% dello stipendio.
Cos’è e Come Funziona La Cessione del Quinto Per i Dipendenti Privati
Chi può richiedere la cessione del quinto dipendenti privati? In linea generale, tutti i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato del settore privato.
Nel dettaglio, i passaggi fondamentali per ottenere un prestito cessione del quinto dipendenti privati sono:
Richiesta del prestito: Il dipendente interessato contatta un istituto di credito o la società finanziaria e richiede l’accesso alla cessione del quinto, rivolgendo all’ente affidabile tutte le sue informazioni personali e di reddito.
Valutazione: Viene valutata la solidità e l’affidabilità dell’azienda privata dell’azienda, con particolare riferimento alla forma societaria (come le S.R.L, S.P.A. o altre)
Controllo dello scoring assicurativo: Ogni società privata è valutata positivamente o negativamente mediante una valutazione che viene denominata “scoring”, con un punteggio che va da 1 a 6 e che fungerà come moltiplicatore del TFR accantonato dal Dipendente.
Accettazione: Nel caso di risposta affermativa rispetto alla solidità dell’azienda, si procederà alla sottoscrizione del contratto di cessione del quinto per il dipendente privato in questione
Primo step del datore di lavoro: Il datore riceverà la notifica del contratto di cessione dalla finanziaria, e con la sottoscrizione dell’atto di benestare accetterà di trattenere la rata mensile dalla busta paga del dipendente, versandola di conseguenza all’istituto di credito mediante bonifico mensile;
Erogazione del Prestito: A seguito della fase di notifica, avverrà l’effettiva erogazione dell’importo pattuito sul conto corrente del dipendente.
Proprio grazie a questo iter, la cessione del quinto lavoratori dipendenti si trasforma in un meccanismo di prestito facile da gestire e sicuro, sia per l’ente finanziatore sia per il beneficiario.
Requisiti Cessione Del Quinto Dipendenti Privati: Quali Sono Nello Specifico?
Come abbiamo accennato, ci sono alcuni requisiti che vanno soddisfatti per poter richiedere ed ottenere la cessione del quinto per i dipendenti privati.
Tra i principali evidenziamo:
Contratto di lavoro a tempo indeterminato: presso un’azienda privata accreditata e solida. Le banche e le società finanziarie preferiscono sempre che il dipendente privato abbia un impiego stabile e da almeno pochi mesi o anni presso un’azienda affidabile, con storico e solidità economica. Chi ha un contratto a tempo determinato non è comunque escluso a prescindere, ma in quel caso il periodo di rimborso non può superare la durata residua.
Anzianità lavorativa: come accennavamo, è consigliabile avere un’anzianità minima presso l’attuale datore di lavoro. Ogni società ha le proprie regole, ma generalmente si richiede di avere almeno 6-12 mesi di assunzione continuativa per poter accedere alla cessione del quinto.
Stabilità economica dell’azienda: nessuno presterebbe denaro se intuisce che non lo riavrà indietro, ed è per questo che chi si occupa dell’erogazione di prestiti valuta la serietà e la capacità di reggere gli impegni finanziari dell’azienda presso la quale lavora il soggetto che richiede il prestito tramite cessione del quinto. Ricordiamo che questo processo è gestito dalla compagnia assicurativa tramite lo “scoring” nominato in precedenza.
La capienza della busta paga: il quinto dello stipendio mensile dev’essere sufficiente a coprire la rata per il rimborso totale del finanziamento richiesto. Per questo, lo stipendio netto dev’essere in regola con il 20% dello stipendio netto.
Il TFR accantonato: Un altro requisito fondamentale per la cessione del quinto privati, è l’importo del TFR accumulato dal dipendente durante il suo servizio presso l’azienda. Infatti, è richiesto un minimo di 1500 euro per poter accedere a questa forma di finanziamento. Questa regola non è valida per tutte le finanziarie, ma di solito se l’azienda è solida e valutata con scoring positivo è sufficiente per richiedere un importo minimo, dai 5000 euro fino ai 10.000.
Inoltre, uno dei motivi principali per cui si può preferire una cessione del quinto rispetto ad un prestito personale è che non si fa distinzione sul merito creditizio: infatti, spesso e volentieri chi ha avuto segnalazioni come cattivo pagatore in passato o chi ha in corso altri finanziamenti, può comunque accedere, a condizione di rispettare la rata massima ed i requisiti
Quali Sono I Vantaggi Dei Prestiti Per Dipendenti Privati Tramite La Cessione Del Quinto?
Nello specifico, un dipendente privato che ha bisogno di liquidità o deve semplicemente acquistare un bene/servizio, può scegliere diverse tipologie di prestito: dal classico prestito personale, al consolidamento debiti, fino a finanziamenti finalizzati per l’acquisto di un’auto nuova o appunto la cessione del quinto.
Perché, quindi, scegliere proprio quest’ultima forma di finanziamento?
Ecco alcuni dei principali vantaggi:
La rata è fissa e viene trattenuta alla fonte: non devi preoccuparti di quando scade la rata e non correrai mai il rischio di dimenticarti di pagarla
Il tasso di interesse è solitamente più conveniente: nella cessione del quinto il tasso di interesse è spesso conveniente, proprio perché, grazie alle garanzie “forti” delle quali abbiamo parlato, il rischio dell’eventuale insolvenza del debitore finale è quasi nullo.
Può accedere anche chi ha una storia creditizia negativa: come già ribadito, anche chi ha avuto problemi in passato – protesti, segnalazioni al crif, ecc… – può accedere alla cessione del quinto, a patto che si possieda un contratto a tempo indeterminato e che il “quinto” dello stipendio sia sufficiente a coprire la rata mensile.
È obbligatoria un’assicurazione: per legge, la banca o finanziaria devono obbligatoriamente richiedere una copertura assicurativa contro il rischio vita o perdita del lavoro. Quindi l’ente erogatore non corre alcun rischio di “perdite” in caso di decesso del o di licenziamento. Questa garanzia ha comunque un “costo” che si ripercuoterà sul TAEG.
La durata è flessibile: si parte dai 24 mesi fino ai 120 mesi. Quindi, massima flessibilità in base alla rata che il dipendente può permettersi, proprio per non superare il 20% dello stipendio.
Di fronte a questi vantaggi, bisogna però considerare che l’ammontare massimo erogabile è strettamente collegato a quanto il dipendente percepisce mensilmente dallo stipendio.
Se per esempio il dipendente ha uno stipendio “basso”, o lavora in una piccola azienda, potrebbe ricevere una cifra più bassa rispetto a quanto verrebbe erogato da un classico prestito personale.
Differenze Con La “Cessione Del Quinto Tra Privati”
In molti si sono chiesti che cosa si intenda con l’espressione “cessione del quinto tra privati” ed è giusto rispondere a questa domanda.
Quando si può parlare di questa formula?
In verità questa definizione di cessione del quinto tra privati può risultare davvero molto fuorviante.
Questo perché la cessione del quinto prevede il coinvolgimento di una banca o di una società finanziaria che eroga il credito, ed il datore di lavoro è incaricato di procedere con la trattenuta dello stipendio in busta paga.
È quindi sbagliato parlare di “cessione del quinto tra privati” sottintendendo una trattativa interamente tra due soggetti privati. Questo perchè, uno dei due, specialmente il soggetto che eroga il credito, sarà sempre e comunque una banca o un istituto di credito.
Quindi, di fatto, quella che comunemente viene chiamata cessione del quinto tra privati è una formula totalmente insolita che non avviene mai nella pratica senza una banca o una finanziaria coinvolta.
Prestito Dipendenti Privati Con Cessione del Quinto: Come Si Calcolano Rata e Montante Lordo?
Il calcolo della rata mensile per la cessione del quinto dello stipendio dipendenti privati è piuttosto semplice: essa non può superare il 20% del netto in busta paga.
Facciamo un esempio per chiarezza: supponiamo un ipotetico dipendente percepisca 1.500 euro di stipendio netto al mese, la rata massima della cessione potrà essere di 300 euro.
Sulla base di quest’ultima, l’istituto di credito stabilirà l’importo finanziabile, tenendo conto anche della durata di rimborso e dei tassi di interesse.
L’aspetto interessante è che si può estendere sino a ben 120 mesi, permettendo di ottenere importi piuttosto elevati e allo stesso tempo continuando a mantenere la rata alla propria portata.
Ovviamente per questa cifra massima non si può tenere conto solamente del calcolo del quinto, ma si deve valutare anche l’età del richiedente (più è giovane il lavoratore, più sarà possibile allungare la durata e ottenere più denaro), la sua situazione creditizia e soprattutto l’azienda per la quale è impiegato.
Infatti, come dicevamo in precedenza, il Trattamento di Fine Rapporto e lo scoring dell’azienda svolgono un ruolo cruciale per la valutazione finale.
Facciamo un altro esempio pratico riprendendo quello di prima: un dipendente con 1.500 euro di stipendio e 300 euro di quinto.
Mettiamo caso che lo stesso dipendente abbia accumulato 2.500 euro di TFR, e che la sua azienda sia valutata con un moltiplicatore di 4.
Il calcolo sarebbe: 2500 x 4 = 10.000
I 10.000 euro rappresenterebbero il “montante” massimo (rata * durata) per l’operazione di cessione, oltre il quale non sarà possibile andare.
Quindi, pur avendo uno stipendio elevato e un quinto alto (300 euro), non potrà sfruttarlo a causa del TFR esiguo.
Per continuare con il nostro esempio, potremmo dividere il montante di 10.000 euro per la durata preferita dal dipendente (magari una 60 o 48 mesi per risparmiare sugli interessi totali).
10.000 / 60 = 166 euro
10.000 / 48 = 208 euro
A questo punto abbiamo capito che il dipendente in questione, per accedere alla cessione del quinto potrà cedere una rata max. pari a 166 o 208 euro, per 5 o 4 anni complessivi.
Cessione Del Quinto Aziende Private: Tipologie
Non tutte le realtà lavorative sono uguali: c’è chi lavora in piccole imprese individuali, chi in grandi multinazionali o chi in aziende di media dimensioni.
In linea di massima, assicurazioni e finanziarie preferiscono concedere la cessione del quinto a lavoratori dipendenti di aziende private medio-grandi con un buon rating. Questo perché, in caso di fallimento dell’impresa, l’istituto di credito rischia di non riuscire a recuperare le rate restanti.
Tuttavia, ciò non esclude a priori l’accesso alla cessione a chi lavora in aziende di dimensioni minori.
Ogni richiesta viene valutata caso per caso, basandosi su parametri come il capitale sociale, la storia dell’azienda, il numero di dipendenti e l’affidabilità nel pagamento degli stipendi.
È importante, per chi fa domanda di cessione del quinto a dipendenti privati, informarsi in anticipo sulla reputazione dell’azienda e, se possibile, chiedere un parere a consulenti finanziari o intermediari (come ad esempio noi di Family Finance).
Prestiti Dipendenti Privati: Quando Conviene Richiedere La Cessione Del Quinto?
La domanda sorge spontanea: *“quando conviene richiedere il prestito per dipendenti privati tramite la cessione del quinto? *
Se un dipendente ha un posto di lavoro stabile e l’azienda è valutata un modo positivo da assicurazioni e banche;
Se un dipendente ha necessità di una maggiore serenità per quanto riguarda l’entità e la scadenza delle rat;
Se in passato un dipendente è stato cattivo pagatore e ha già riscosso più di un prestito personale;
Se occorre un consolidamento debiti: è possibile pagare delle somme di denaro elevate anche per 120 mesi, a patto che il TFR sia adeguato.
Al contrario, se un lavoratore necessita di più denaro e lo stipendio ed il tfr risultano esigui, la cessione del quinto potrebbe risultare inutile.
Cessione Del Quinto Azienda Privata: I Documenti necessari
Come anticipato, la richiesta della cessione del quinto dello stipendio per dipendenti privati prevede la presentazione di una serie di documenti, quali:
Carta d’identità e codice fiscale: per verificare l’identità del richiedente e la sua situazione;
Le ultime due o tre buste paga: non è sufficiente attestare l’importo dello stipendio riportato nel contratto di lavoro, ma quello effettivamente percepito;
Certificato di stipendio: si tratta di un documento rilasciato dal datore di lavoro, che riporta delle informazioni fondamentali, come la data di assunzione, la retribuzione, eventuali trattenute già applicate, il TFR maturato, etc.
Documentazione bancaria: in alcuni casi, viene richiesta anche una documentazione relativa al proprio conto corrente, soprattutto ai fini dell’erogazione del finanziamento.
Ultima Certificazione Unica: In cui vengono attestati i giorni di lavoro relativi all’anno precedente, ed eventuali periodi particolari
Presentati tutti i documenti necessari, la banca o la finanziaria procederà alle dovute verifiche, richiedendo a volte anche documenti aggiuntivi o chiarimenti.
Una volta eseguite queste verifiche, il datore di lavoro sarà chiamato in causa per confermare la sua disponibilità ad accettare la trattenuta sullo stipendio.
Quest’ultimo, tranne in caso di particolari casistiche, non farà obiezioni.
Sul datore di lavoro, infatti, grava l’obbligo alla cessione del quinto, che non può rifiutare qualora le trattenute siano compatibili con lo stipendio e non vi siano altre trattenute a carico del dipendente.
Conclusioni: Una Soluzione di finanziamento Sicura e Conveniente per i Dipendenti Privati con Contratto a Tempo Indeterminato
La cessione del quinto dello stipendio è una formula di prestito personale di facile accesso per i lavoratori dipendenti privati con contratto di lavoro a tempo indeterminato che desiderano ottenere liquidità aggiuntiva da restituire in comode rate mensili.
Il principale punto di forza di questa formula è proprio l’addebito diretto delle rate sulla busta paga, che facilita l’adempimento dei pagamenti con minore rischio di insoluti.
Trattandosi di una tipologia di credito prevista dal D.P.R. 180/50 e regolamentata da normative precise, prevede regole e tutele per il lavoratore (finanziato), il datore di lavoro e la società/emittente, come ad esempio l’assicurazione obbligatoria rischio vita che garantisce il risarcimento del debito in caso di morte del dipendente e la polizza rischio impiego copre l’eventualità della perdita di lavoro per licenziamento.
Naturalmente, ci sono anche degli aspetti critici che devono essere presi in considerazione. In primo luogo, la necessità di lavorare in una azienda privata solida e strutturata e di percepire un compenso netto sufficiente per accedere a importi rilevanti.
Oltre a questo, la cessione del quinto prevede dei costi obbligatori (come l’assicurazione) che incidono inevitabilmente sul costo effettivo del finanziamento, implicando un TAEG maggiore rispetto ad altri prestiti con finalità differente.
In sintesi, la cessione del quinto dipendenti privati è uno strumento utile e ormai solido e affidabile, ma deve essere affrontato con la giusta dose di attenzione: informarsi, richiedere più preventivi, controllare i costi complessivi e valutare la nostra sostenibilità nei rimborsi è fondamentale.